Maxillo Facciale - Bergamo
Medici chirurghi, specialisti in chirurgia maxillo-facciale a Bergamo
Dott. Alessandro Bardazzi -
Dott. Francesco Ruscitti
Il tumore basocellulare o carcinoma basocellulare (BCC) è la forma più
comune di tumore della pelle. Questi tumori della pelle sono proliferazioni
delle cellule dello strato più profondo dell’epidermide (la componente più
superficiale della pelle).
Clinicamente i tumori basocellulari possono presentarsi come placche
rossastre, ulcerazioni o erosioni che non tendono alla guarigione,
escrescenze di colore rosa, noduli o cicatrici.
I tumori basocellulari sono solitamente causati dall’esposizione cronica
ed intensa ai raggi ultravioletti; possono rappresentare una patologia molto
deturpante, considerata la loro tendenza a crescere localmente; quasi mai si
diffondono al di fuori della sede iniziale: soltanto in casi molto rari i
tumori basocellulari danno metastasi a distanza mettendo a rischio la vita
del paziente.
Causa principale
La causa principale dei tumori basocellulari sembra essere rappresentata
dall’esposizione al sole. Il danno che porta allo sviluppo di questo tumore
è il risultato sia di una esposizione cronica ai raggi solari come quella
quotidiana, sia di una esposizione occasionale ed intensa, come quella che
porta ad esempio alla comparsa di ustioni solari.
Quasi tutti i tumori basocellulari compaiono sulle parti del corpo che
sono maggiormente esposte al sole come il volto, le orecchie, il collo, il
cuoio capelluto, le spalle e il dorso. In rari casi il tumore basocellulare
può svilupparsi anche su aree non esposte.
Gli altri fattori che possono contribuire allo sviluppo di questi tumori
sono l’esposizione ad alcune radiazioni (come quelle utilizzate per la
radioterapia), il contatto con alcune sostanze chimiche come l’arsenico, la
presenza di ferite che guariscono con difficoltà, condizioni infiammatorie
croniche della pelle, ustioni, cicatrici, infezioni, vaccinazioni e
tatuaggi.
Soggetti a rischio
Chiunque abbia una storia di esposizione al sole può sviluppare un tumore
basocellulare.
Comunemente le persone che presentano i rischi più elevati sono quelle
con carnagione chiara, capelli biondi o rossi ed occhi chiari. I soggetti
più frequentemente colpiti sono anziani, sebbene negli ultimi anni l’età
media dei pazienti al momento dell’insorgenza del tumore basocellulare è
diventata più bassa.
La malattia è raramente riscontrabile nei bambini, ma sono segnalati casi
occasionali in soggetti adolescenti. Gli uomini sono generalmente più
colpiti rispetto alle donne, sebbene il numero di donne affette stia
aumentando rispetto al passato.
Maggiormente vulnerabili sono i lavoratori con occupazioni che comportano
lunghi periodi di esposizione al sole o le persone che passano il loro tempo
libero al sole.
Come si comportano
I tumori basocellulari possono essere facilmente trattati se
diagnosticati in uno stadio precoce, con una percentuale di guarigione
vicina al 100%. La diagnosi precoce permette inoltre di asportare il tumore
quando è ancora di piccole dimensioni, ricorrendo ad un trattamento più
conservativo.
Gli esiti cicatriziali risultanti dalla rimozione di tumori di piccole
dimensioni sono, di solito, esteticamente accettabili. In presenza di tumori
di maggiori dimensioni o localizzati in aree critiche, è necessario riparare
la ferita chirurgica con il ricorso a lembi o ad innesti cutanei al fine di
ottenere il miglior risultato estetico e di accelerare la guarigione.
Rischi di recidiva
Le persone che hanno avuto un tumore basocellulare presentano un rischio
maggiore di svilupparne altri negli anni successivi, sia nella stessa sede
del primo tumore che in altre parti del corpo. Inoltre, gli stessi pazienti
sono a maggior rischio di sviluppare altri tipi di tumori della pelle.
Considerati questi rischi, questi pazienti dovrebbero sottoporsi
regolarmente a visite dermatologiche. I tumori basocellulari del cuoio
capelluto e del naso sono particolarmente problematici, recidivando
generalmente nell’arco dei due anni successivi all’intervento chirurgico.
In caso di ricomparsa del tumore, il medico può raccomandare un
trattamento differente da quello usato in precedenza.
I segnali di allarme del tumore basocellulare
I tumori basocellulari qualche volta possono somigliare a malattie
cutanee non tumorali, come la psoriasi o l’eczema: occorrerà consultare
immediatamente il medico quando si nota la comparsa di uno dei segni
riportati di seguito:
- Una lesione simile ad una cicatrice di colore bianco, giallo con
bordi spesso scarsamente definiti.
- La pelle che in alcuni punti appare lucente e rigida può indicare la
presenza di un tumore aggressivo ed invasivo che è di dimensioni
maggiori rispetto a quanto appare sulla superficie cutanea.
- Una ferita aperta che sanguina o che diventa crostosa e rimane
aperta per tre o più settimane.
- Una ulcerazione che persiste e non si rimargina.
- Una macchia rossastra o un’area irritata, che compare di frequente
su viso, petto, spalle, braccia o gambe. Qualche volta sulla macchia può
formarsi una crosta e si può associare prurito o dolore. Altre volte la
macchia persiste senza sintomi particolari.
- Una lesione rilevata di colore rosa con un bordo leggermente
rigonfio e arrotondato ed una rientranza centrale coperta da una crosta.
Man mano che la lesione si allarga, sulla sua superficie possono
comparire piccoli vasi sanguigni.
- Una protuberanza lucida o un nodulo biancastro e traslucido, spesso
di colore rosa, rosso o bianco. La protuberanza può essere di colore
marrone chiaro, nero o marrone, specialmente in persone dai capelli
scuri e la si può confondere con un neo.
Tipi di trattamento
Dopo l’esame medico, la diagnosi di tumore basocellulare viene confermata
con una biopsia. Con questa procedura, dopo una anestesia locale, si preleva
un campione di tessuto cutaneo che viene inviato al laboratorio per l’esame
istologico. Se la diagnosi di tumore basocellulare è confermata, è
necessario procedere al trattamento.
Fortunatamente vi sono numerose opzioni terapeutiche efficaci per
trattare un tumore basocellulare. La scelta del trattamento si basa sul
tipo, dimensione, posizione e profondità di penetrazione del tumore come
anche sull’età del paziente e sulle sue condizioni generali di salute e,
infine, sull’esito estetico che ne può derivare.
Il trattamento può essere quasi sempre effettuato a livello
ambulatoriale; i trattamenti chirurgici richiedono solo anestesia locale.
Durante l’intervento il dolore o il disagio sono minimi e raramente è
presente dolore dopo l’intervento.
- Curettage ed elettroessiccazione
Tecnica che viene utilizzata
solitamente per lesioni di piccole dimensioni. Il tumore viene raschiato
via dalla pelle con uno speciale tipo di cucchiaio chirurgico e la sede
del tumore viene quindi essiccata mediante uno strumento elettromedicale
(cauterio).
La procedura garantisce un grado di cura di circa il 95%
e può essere ripetuta due o più volte nella medesima seduta al fine di
assicurare che tutte le cellule neoplastiche vengano rimosse.
Questa
tecnica non si dimostra efficace nel trattamento di forme più estese e
più aggressive di tumore basocellulare, di forme localizzate in aree
delicate o in sedi in cui potrebbero rimanere cicatrici non accettabili
esteticamente. Di solito, nella sede dell’intervento rimane una
cicatrice tondeggiante biancastra.
- Chirurgia micrografica di Mohs
Prevede l’asportazione
di un sottile strato di tessuto tumorale quindi, mentre il paziente
aspetta, lo strato rimosso viene tempestivamente esaminato al
microscopio. Se lo strato asportato è costituito interamente da tessuto
tumorale, il chirurgo ripete la procedura asportando strato dopo strato
e controllandoli uno ad uno con il microscopio. La procedura viene
ripetuta fino a quando la sede trattata non presenta più cellule
tumorali.
Questo metodo permette di preservare la maggior parte dei
tessuti sani e presenta la più alta incidenza di guarigione (circa il
99%).
La chirurgia micrografica di Mohs viene utilizzata
frequentemente per i tumori basocellulari recidivanti e per quelli
localizzati in aree critiche come quella perioculare, il naso, le
orecchie e le labbra.
- Escissione chirurgica
Il chirurgo asporta con il
bisturi l’intero tumore unitamente ad una parte di tessuto sano
circostante come “margine di sicurezza”. La percentuale di guarigione
con l’asportazione chirurgica è di circa il 95%, comparabile con quella
di procedure come il curettage e l’elettroessiccazione.
Se il
risultato dell’esame istologico rivela che il tumore non è stato rimosso
completamente, si dovrà intervenire con un nuovo intervento analogo.
- Radioterapia
La radioterapia viene eseguita colpendo
con i raggi X direttamente il tumore, non richiede anestesia nè
incisione chirurgica. Generalmente la totale distruzione della neoplasia
richiede una serie di trattamenti, con sedute settimanali che si
protraggono per alcune settimane.
Questa metodica è preferibile nel
caso di tumori basocellulari difficili da asportare chirurgicamente e
nei pazienti anziani o in condizioni di salute non buone.
La
percentuale di guarigione si attesta intorno al 90%, poichè questa
procedura non permette di identificare e rimuovere con precisione le
cellule tumorali presenti ai margini della lesione.
Gli svantaggi
della radioterapia sono rappresentati dalla possibilità di comparsa di
esiti antiestetici a lungo termine nonchè dai rischi legati
all’esposizione alle radiazioni e dalla necessità di numerose sedute per
effettuare il trattamento.
- Criochirurgia (crioterapia)
Mediante questa metodica
il tessuto tumorale viene distrutto attraverso il congelamento con azoto
liquido. Questo viene posto a contatto con la lesione tumorale mediante
un batuffolo di cotone montato su un bastoncino o mediante una
bomboletta spray e permette di congelare la lesione senza necessità di
anestesia o di incisione chirurgica (tuttavia, potendo associarsi alla
procedura un modesto dolore, si può far precedere il trattamento da una
anestesia locale).
Dopo il trattamento si forma una bolla o una
crosta che cade nell’arco di alcune settimane. La procedura può essere
ripetuta nella stessa seduta per assicurare la completa distruzione
delle cellule neoplastiche.
Un rossore e un gonfiore transitorio si
possono osservare dopo la seduta. In alcuni casi può rimanere un esito
acromico (pallido). La crioterapia è efficace soprattutto nel
trattamento delle forme superficiali di tumore basocellulare, ed è
particolarmente utile nei pazienti affetti da disordini della
coagulazione o allergici all’anestetico.
Attualmente si ricorre
sempre meno frequentemente alla criochirurgia, considerata la minore
percentuale di guarigione rispetto a quella riportata con le altre
tecniche chirurgiche (circa 85-90%).
- Terapia topica
Alcune creme, gel e soluzioni topiche
sono usate per trattare forme specifiche e limitate di tumore
basocellulare e sono di esclusiva prescrizione da parte del dermatologo.
E’ importante sottolineare che le terapie alternative alla chirurgia
presentano tutte un significativo svantaggio, ovvero non permettono di
determinare se il tumore è stato rimosso completamente.
Prevenzione dei tumori della pelle
Sebbene i tumori basocellulari ed altri tumori cutanei siano quasi sempre
curabili se diagnosticati e trattati precocemente, tuttavia la prevenzione
resta la migliore cura.
Di seguito sono riportate alcune norme che riguardano in particolare
l’esposizione al sole e che dovrebbero entrare a far parte delle abitudini
quotidiane di ogni persona.
- Non esporsi al sole nelle ore più calde, tra le 10 e le 16.
- Evitare le ustioni.
- Evitare l’abbronzatura solare e da lampade artificiali.
- Coprirsi con vestiti, cappelli a falda larga e occhiali da sole.
- Usare un filtro solare sia per UVA che UVB con un fattore di
protezione di almeno 15 ogni giorno. Per le attività all’aria aperta,
usare un filtro resistente all’acqua con fattore di protezione di almeno
30.
- Applicare filtro solare sull’intero corpo 30 minuti prima di uscire.
Riapplicare il filtro ogni 2 ore o dopo il bagno o una eccessiva
sudorazione.
- Esaminare tutta la pelle una volta al mese.
- Consultare il medico una volta all’anno per un esame dermatologico.
Rappresenta il secondo tipo di tumore della pelle più diffuso dopo il
tumore baso-cellulare.
Questo tumore origina dalle cellule squamose che costituiscono la parte
prevalente degli strati più superficiali della pelle. Può insorgere in
qualsiasi zona del corpo, comprese le mucose e i genitali, ma è più comune
nelle aree più frequentemente esposte al sole, come orecchie, labbro
inferiore, viso, cuoio capelluto (specie nelle persone con calvizie), collo,
mani, braccia e gambe.
Sia l’esposizione intensa ai raggi ultravioletti (UV) durante il periodo
estivo che l’esposizione quotidiana contribuiscono al danno cumulativo che
può portare allo sviluppo di un tumore spino-cellulare.
Spesso la pelle nelle aree esposte rivela segni di danno solare come
rughe, alterazioni della pigmentazione, lentiggini, perdita di elasticità e
capillari dilatati.
Chi è a rischio
Le persone con pelle e capelli chiari ed occhi azzurri, verdi o grigi
presentano un più alto rischio di sviluppare un tumore spino-cellulare, il
rischio è comunque alto per chiunque abbia nel suo passato episodi di
significativa esposizione al sole.
Particolarmente a rischio sono anche coloro che per lavoro trascorrono
molte ore all’aria aperta o che nel tempo libero passano lunghi periodi al
sole (ad esempio praticando sport). Chiunque abbia avuto un tumore
baso-cellulare ha anche maggiore probabilità di sviluppare un tumore
spino-cellulare.
I tumori spino-cellulari sono due volte più frequenti negli uomini che
nelle donne e diventano più frequenti con l’aumentare dell’età, anche se,
recentemente, sono aumentati i casi di diagnosi in pazienti più giovani.
Sebbene le persone con carnagione scura abbiano minore probabilità di
sviluppare un tumore della pelle rispetto alle persone con carnagione
chiara, è comunque fondamentale anche per esse proteggersi dal sole.
Quali sono le cause
La maggior parte dei casi di tumore spino-cellulare è causata
dall’esposizione cronica al sole. Anche l’uso frequente di lampade per
l’abbronzatura artificiale aumenta il rischio: le persone che usano lampade
abbronzanti presentano un rischio 2.5 volte superiore alle persone che non
ne fanno uso.
Altra causa di tumore spino-cellulare è la presenza di seri danni della
pelle come ustioni, cicatrici, ulcere, ferite di lunga durata e di zone
precedentemente esposte ai raggi X o a certi agenti chimici, quali arsenico
e derivati del petrolio.
Anche alcune infezioni croniche e infiammazioni della pelle possono dare
origine a tumori spino-cellulari. Inoltre le infezioni da HIV ed altre
patologie caratterizzate da immunodeficienza, la chemioterapia, l’assunzione
di farmaci immunosoppressori (anti-rigetto) usati nei trapiantati
indebolendo la risposta immunitaria, possono aumentare il rischio di tumori
spino-cellulari ed altri tumori della pelle.
Alcuni ricercatori pensano che la tendenza a sviluppare questo tipo di
tumore possa essere per alcune persone ereditaria.
Attenzione ai primi segni
E’ importante evidenziare alcune condizioni dette pre-cancerosi, molte
delle quali sono il risultato del danno cumulativo dell’esposizione al sole,
perché possono associarsi allo sviluppo successivo di un tumore
spino-cellulare.
- La cheratosi attinica o solare
Le cheratosi attiniche
sono escrescenze ruvide, squamose, lievemente rilevate, di un colore che
può variare tra il marrone ed il rosso e con un diametro variabile. Si
localizzano più frequentemente sulle aree del corpo esposte e compaiono
più spesso nelle persone anziane. Esse possono rappresentare il primo
passo verso l’evoluzione ad un tumore spino-cellulare.
Circa il
40-60% dei carcinomi spino-cellulari inizia con una cheratosi attinica
non trattata. Le cheratosi attiniche sono molto spesso più palpabili che
visibili, e possono essere percepite al tatto passando le dita sulle
aree esposte alla luce solare; questo permette di apprezzare molto
precocemente la loro comparsa.
- La cheilite attinica
Si tratta di un tipo di cheratosi
attinica che colpisce il labbro inferiore (perchè maggiormente esposto
ai raggi solari), rendendolo secco, screpolato, ricoperto di squame,
pallido o addirittura bianco. Se non trattata tempestivamente, la
cheilite attinica può evolvere in un tumore spino-cellulare del labbro.
- La leucoplachia
Le leucoplachie sono placche bianche
che compaiono sulle mucose, di solito sulla lingua o all’interno della
bocca, e possono evolvere in tumore spino-cellulare. Possono comparire
in conseguenza di uno stimolo irritativo cronico come quello causato
dall’abituale consumo di alcool e tabacco, o dalla presenza di sporgenze
irritative su denti o dentiere.
Le leucoplachie che insorgono sulle
labbra sono principalmente conseguenza del danno solare.
- La malattia di Bowen
La malattia di Bowen viene
considerata uno stadio precoce, non invasivo di tumore spinocellulare.
Si presenta come una macchia squamosa, persistente, di colore
rosso-bruno, che può assomigliare alla psoriasi o ad un eczema. Se non
viene curata può invadere le strutture più profonde.
La malattia di
Bowen è spesso causata dall’esposizione al sole o all’arsenico, anche se
una certa predisposizione genetica, traumi e radiazioni possono giocare
un ruolo causale.
E’ stato dimostrato che il Papillomavirus umano
(HPV), trasmesso tramite contagio sessuale, è la causa di una
particolare forma di malattia di Bowen che colpisce i genitali.
La
malattia può insorgere anche sulle mucose di naso e bocca così come
sulla pelle.
I segni da non sottovalutare
Un tumore spino-cellulare si manifesta tipicamente come una lesione
persistente, ispessita, con una superficie ruvida e squamosa, che spesso
sanguina in seguito a trauma (come ad esempio il grattamento).
Spesso somiglia ad una verruca o può apparire, talvolta, come un’ulcera
con un bordo rilevato ed una crosta superficiale.
I segni da non sottovalutare sono pertanto:
- Una lesione verrucosa che diviene crostosa e occasionalmente
sanguina.
- Una placca persistente, rossa, squamosa dai bordi irregolari che a
volte si ricopre di croste o sanguina.
- Un’escrescenza accentuata con una depressione al centro che
occasionalmente può sanguinare.
- Una lesione ulcerata che sanguina, diviene crostosa e persiste per
settimane.
- Una lesione verrucosa che diviene crostosa e occasionalmente
sanguina.
Pertanto quando si nota qualsiasi variazione in una lesione della pelle,
come una ferita che non si rimargina, o la comparsa di una nuova lesione
bisogna tempestivamente rivolgersi al medico per una adeguata valutazione.
Come si tratta il tumore spinocellulare?
Un tumore spino-cellulare diagnosticato in uno stadio precoce e rimosso
tempestivamente è quasi sempre curabile e comporta un danno minimo. Al
contrario se non trattato può penetrare nei tessuti profondi e diventare
deturpante.
Una piccola percentuale di tumori spino-cellulari della pelle può dare
metastasi ai linfonodi vicini e ad altri organi e tessuti anche distanti,
esponendo così il paziente a pericolo di vita. Pertanto, ogni lesione
sospetta dovrebbe essere valutata immediatamente dal medico e sottoposta ad
una biopsia per effettuare una diagnosi al microscopio.
Se viene formulata la diagnosi di tumore spino-cellulare bisogna
ricorrere tempestivamente al trattamento.
Esistono molti mezzi efficaci per curare un tumore spino-cellulare. La
scelta del trattamento si basa sul tipo, sulle dimensioni, sulla
localizzazione e sulla profondità di penetrazione del tumore, oltre che
sull’età del paziente e sul suo stato generale di salute.
Quasi sempre l’intervento può essere eseguito a livello ambulatoriale ed
in genere è sufficiente l’anestesia locale. Il dolore e il disagio sono di
solito ridotti al minimo con la maggior parte delle tecniche in uso e
raramente si sente dolore dopo l’intervento.
- Asportazione chirurgica
Il chirurgo rimuove con il
bisturi tutto il tumore ed una parte dei margini costituiti da pelle
sana, i cosiddetti “margini di sicurezza”. La ferita viene quindi
riparata con dei punti di sutura, talora mediante il ricorso ad innesti
di pelle o lembi di vicinanza.
La percentuale di guarigione con
questa procedura è di circa il 92% e scende al 77% nel caso di tumori
recidivanti.
- Curettage ed elettro-essiccazione (elettro-chirurgia)
Il medico raschia via il tessuto tumorale con una curette, quindi con un
ago elettrico distrugge le cellule tumorali residue e controlla il
sanguinamento. Questa procedura può essere ripetuta più volte per poter
raschiare e cauterizzare ogni volta uno strato più profondo di tessuto,
fino ad assicurarsi che non sia rimasta nessuna cellula tumorale.
Questo trattamento permette di ottenere gradi di cura sovrapponibili a
quelli che si ottengono con l’asportazione chirurgica nel caso di forme
di tumore superficiali.
Non è, dunque, considerato un trattamento
efficace per curare forme più invasive ed aggressive, forme ad alto
rischio o che sono localizzate in sedi difficili da trattare come
palpebre, genitali, labbra ed orecchie.
- Criochirurgia
Il tessuto tumorale viene distrutto per
congelamento con l’impiego di azoto liquido applicato mediante un
batuffolo di cotone o mediante una bomboletta spray. Non è necessaria
anestesia o incisione chirurgica e non c’è sanguinamento, tuttavia, ha
la più bassa percentuale di guarigione rispetto a tutte le altre
metodiche chirurgiche.
- Radioterapia
I raggi X sono indirizzati sul tumore,
senza necessità di anestesia o incisione. La distruzione completa del
tumore richiede, solitamente, una serie di trattamenti, effettuati più
volte la settimana, per un periodo che può andare da una a quattro
settimane, o talvolta, giornalmente per un mese.
La percentuale di
guarigione varia dall’85 al 95%. La radioterapia è utilizzata
principalmente per tumori difficili da trattare chirurgicamente e nei
pazienti per i quali la chirurgia non è indicata, come gli anziani o le
persone con un cattivo stato di salute generale.
- Terapia fotodinamica (PDT)
La terapia fotodinamica è
utile soprattutto nel trattamento di lesioni del volto e del cuoio
capelluto. Un farmaco fotosensibilizzante, l’acido 5-aminolevulinico
(5-ALA), è applicato sulla lesione dal medico.
Questo farmaco si
accumula nelle cellule tumorali. Dopo alcune ore, le aree trattate
vengono esposte a luce di elevata intensità che attiva il farmaco. Il
trattamento distrugge selettivamente le cellule tumorali causando minimo
danno alla pelle sana circostante.
Il trattamento può essere efficace
nelle forme iniziali, non invasive di tumore spino-cellulare, tuttavia
presenta una percentuale di recidiva variabile dallo 0% al 52%.
- Terapie topiche
Prevedono l’impiego di farmaci
chemioterapici ed attualmente sono stati solo testati per il trattamento
di forme superficiali di tumore spino-cellulare.
Le forme invasive di
tumore spino-cellulare non devono essere trattate con i farmaci
chemioterapici.
Perchè non è da sottovalutare
Il tumore spino-cellulare rimane solitamente confinato allo strato più
superficiale della pelle (epidermide) per un certo tempo. Più il tumore
aumenta di dimensioni più il trattamento sarà invasivo.
Col tempo, i tumori spino-cellulari possono estendersi in profondità,
portando ad esiti deturpanti, talvolta invalidanti. Una piccola percentuale
(tra il 2% e il 10 %) genera metastasi ai linfonodi locali o a organi e
tessuti distanti e quando questo avviene può mettere a rischio la vita del
paziente.
Il tumore può recidivare?
Chiunque abbia avuto un tumore spino-cellulare ha una maggiore
probabilità di svilupparne un altro, principalmente nella stessa sede o
nelle immediate vicinanze. Le recidive compaiono di solito entro 2 anni
dall’intervento chirurgico.
Un tumore spino-cellulare può recidivare anche quando sia stato
accuratamente asportato la prima volta. Pertanto, è fondamentale prestare
particolare attenzione ad ogni sede precedentemente trattata, ed ogni
cambiamento notato dovrebbe essere riferito tempestivamente al medico.
I tumori spino-cellulari più inclini a recidiva sono quelli che
colpiscono il naso, le orecchie e le labbra. Dopo il trattamento di un
tumore spino-cellulare devono essere eseguite visite regolari di controllo
che includono un completo esame della pelle sia delle sedi operate che
limitrofe. Nel caso in cui il tumore dovesse ripresentarsi, il medico
potrebbe consigliare un diverso tipo di trattamento.
Prevenzione
Le indicazioni che riguardano la prevenzione sono le medesime consigliate
per i tumori baso-cellulari e molti altri tipi di tumore della pelle.
Le misure preventive riportate di seguito dovrebbero entrare a far parte
delle comuni abitudini di vita di ciascuno:
- Non esporsi al sole nelle ore più calde, tra le 10 e le 16.
- Evitare le ustioni.
- Evitare l’abbronzatura solare e da lampade artificiali.
- Coprirsi con vestiti, cappelli a falda larga e occhiali da sole.
- Usare un filtro solare sia per UVA che UVB con un fattore di
protezione di almeno 15 ogni giorno. Per le attività all’aria aperta,
usare un filtro resistente all’acqua con fattore di protezione di almeno
30.
- Applicare filtro solare sull’intero corpo 30 minuti prima di uscire.
Riapplicare il filtro ogni 2 ore o dopo il bagno o una eccessiva
sudorazione.
- Tenere i neonati lontano dal sole. I filtri solari dovrebbero essere
usati solo su bambini di erà superiore a 6 mesi.
- Esaminare tutta la pelle una volta al mese.
- Consultare il medico una volta all’anno per un esame dermatologico
professionale.
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